MICROBIOTA VAGINALE: CASUALITA’ E CORRELAZIONI

EVENTO GRATUITO

Per la partecipazione al corso l’iscrizione è obbigatoria

 

In questo corso andremo a valutare:

– la composizione del microbiota vaginale che può variare in base a diversi fattori, tra i quali è possibile includere età, livelli ormonali, attività sessuale, uso di farmaci e igiene intima. In ogni donna, a prescindere dalla fase della vita, un microbiota vaginale in equilibrio si riscontra quando c’è ricchezza di lattobacilli di un’unica specie.

– Cosa succede quando il microbiota vaginale non è in equilibrio? Può accadere infatti che un’anormale varietà microbica con molti patogeni si sostituisca alla normale flora dominata dai lattobacilli. Questo genera uno stato di squilibrio o disbiosi che rende più facile l’insorgenza di infezioni vaginali. I probiotici ci offrono un importante aiuto nel ripristinare il normale equilibrio del microbiota. In accordo con le linee guida del Ministero della Salute i probiotici si definiscono come “microrganismi vivi e vitali che conferiscono benefici alla salute dell’ospite quando consumati, in adeguate quantità, come parte di un alimento o di un integratore”. Perché un probiotico possa “far bene” alla salute deve essere in grado di colonizzare un determinato distretto ed è per questo che i probiotici devono essere “vivi e vitali” e assunti in “quantità adeguate”. Un “probiotico”, infatti, deve contenere almeno 1 miliardo UFC per ogni dose (UFC = unità formante colonia).

– Quanto Il microbiota vaginale è fondamentale per la salute dell’apparato genitale femminile, per il mantenimento della funzione riproduttiva e per il buon decorso della gravidanza.

– La batteriosi vaginale (BV) e l’infezione da Human Papilloma Virus (HPV) in quanto sono i disagi più frequenti del tratto riproduttivo inferiore nella donna, ma non sono meno importanti le infezioni vaginali da lieviti (come la candidosi) e virus, e le infezioni del tratto urinario in genere. Nelle donne in post-menopausa, la diminuzione degli estrogeni provoca nuovamente un aumento del pH, che facilita la presenza di batteri enterici.

– La paziente oncologica in menopausa ed il trattamento

 

In questo corso andremo a valutare:

– la composizione del microbiota vaginale che può variare in base a diversi fattori, tra i quali è possibile includere età, livelli ormonali, attività sessuale, uso di farmaci e igiene intima. In ogni donna, a prescindere dalla fase della vita, un microbiota vaginale in equilibrio si riscontra quando c’è ricchezza di lattobacilli di un’unica specie.

– Cosa succede quando il microbiota vaginale non è in equilibrio? Può accadere infatti che un’anormale varietà microbica con molti patogeni si sostituisca alla normale flora dominata dai lattobacilli. Questo genera uno stato di squilibrio o disbiosi che rende più facile l’insorgenza di infezioni vaginali. I probiotici ci offrono un importante aiuto nel ripristinare il normale equilibrio del microbiota. In accordo con le linee guida del Ministero della Salute i probiotici si definiscono come “microrganismi vivi e vitali che conferiscono benefici alla salute dell’ospite quando consumati, in adeguate quantità, come parte di un alimento o di un integratore”. Perché un probiotico possa “far bene” alla salute deve essere in grado di colonizzare un determinato distretto ed è per questo che i probiotici devono essere “vivi e vitali” e assunti in “quantità adeguate”. Un “probiotico”, infatti, deve contenere almeno 1 miliardo UFC per ogni dose (UFC = unità formante colonia).

– Quanto Il microbiota vaginale è fondamentale per la salute dell’apparato genitale femminile, per il mantenimento della funzione riproduttiva e per il buon decorso della gravidanza.

– La batteriosi vaginale (BV) e l’infezione da Human Papilloma Virus (HPV) in quanto sono i disagi più frequenti del tratto riproduttivo inferiore nella donna, ma non sono meno importanti le infezioni vaginali da lieviti (come la candidosi) e virus, e le infezioni del tratto urinario in genere. Nelle donne in post-menopausa, la diminuzione degli estrogeni provoca nuovamente un aumento del pH, che facilita la presenza di batteri enterici.

– La paziente oncologica in menopausa ed il trattamento

 

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